Recensione “La forma dell’acqua”

 

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di Danilo Gatto

Foto di Gloria Glorius

 

-L’articolo contiene spoiler-

Sarebbe riduttivo parlare de “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro da un punto di vista esclusivamente qualitativo, e questo nonostante si tocchino vette di assoluta meraviglia sotto diversi punti di vista, come testimoniato dai quattro Premi Oscar appena vinti (miglior film, miglior regista, migliore scenografia, miglior colonna sonora). E sarebbe riduttivo parlarne anche dal punto di vista dell’interpretazione dei personaggi: Sally Hawkins, che interpreta la protagonista Elisa Esposito, trasmette emozioni limpide nel fotografare la condizione di una donna affetta da mutismo a causa della recisione delle corde vocali avvenuta quand’era ancora bambina; Richard Jenkins, celebre per il ruolo di “spettro” nella fortunata serie TV dei primi anni duemila “Six feet under”, è Giles, pittore omosessuale poco incline alla vita sociale anche a causa del timore di veder smascherata la propria “diversità” in un contesto storico in cui le persone gay, esattamente come i neri e le nere, non possono sedere al bancone di un “locale per famiglie”; Michael Shannon, cui madre natura ha donato un viso particolarmente incline alla perfidia, è invece il colonnello Strickland, violento supervisore della sicurezza nella delicata operazione di studio di un soggetto, a metà tra l’umano e l’animale, prelevato dai fiumi dell’Amazzonia e attorno a cui ruota l’intera trama del film. Continua a leggere “Recensione “La forma dell’acqua””